giovedì 29 novembre 2007

Relazione esame

Adesso racconto la mia storia.
Ho avuto il mio primo incontro con l'informatica a 14 anni, quando ho cominciato il liceo scientifico, nel lontano 1988. Mi ricordo che allora al corso di informatica ci veniva insegnato a scrivere i programmi, usando il sistema operativo DOS (forse... o era il Basic? ...mah). Così il computer svolgeva operazioni in relazione alle istruzioni ricevute. I computer nell'aula di informatica del mio liceo erano quelli della Apple: mi sembra di ricordare una mela come simbolo di quelle macchine per me tremendamente inutili e incomprensibili. Avevo un quaderno dedicato a tale materia che, però, a differenza di tutte le altre materie, mi bastava per tutto un anno. Perchè? Perchè la odiavo e non facevo mai i compiti assegnati: sequenze di rombi e di parallelogrammi uniti fra loro con linette e al loro interno delle scritte, forse istruzioni per il computer....mah..., non me lo ricordo. Seguiva il programma:program, input-output, e così via una serie di cose per me senza senso. Non ho mai capito a cosa servisse tutto ciò. E il proff se ne era accorto: non mi interrogava mai, tanto sapeva che non avrei detto niente. Come materia certo non mi entusiasmava:perciò, dico, già partivo male di mio con la mia non predisposizione. Poi il proff ci ha messo del suo: una persona apatica che non stimolava certo i ragazzini di 14 anni. Mi ricordava il proff. di musica delle medie: un musicista fallito che urlava con i bambini- studenti, perchè il flauto non era suonato come voleva lui. Ma questa è un'altra storia....
Torniamo a input-output.
Finito il liceo, è finita per me anche l'informatica. Avevo il computer a casa, perchè ho un fratello a cui piace lavorarci su. Io però non lo adoperavo mai, salvo qualche volta per fare il solitario. Che tristezza infinita..... Nel frattempo è nato Internet, ma a me è scivolato addosso come nulla fosse. All'università ho fatto Biologia, perciò niente corso di informtica.Ma poi è arrivato il giorno in cui ho dovuto scrivere la tesi di laurea. Sterilità solo sterilità davanti ad un monitor di un computer con quelle pagine bianche, con quel cursore lampeggiante, con un rumorino di fondo che mi innervosiva e con la consapevolezza di non poter scarabocchiare sui bordi di un foglio. Qual è stata la soluzione?

La soluzione è stata scrivere oltre 120 pagine a mano sulla carta (anche questa mia testimonianza ha avuto lo stesso iter: dalla carta al computer! La sterilità persiste, nonostante i rapporti con l'informatica siano migliorati).
Chiaramente poi la tesi è stata trascritta al computer: quanta fatica per impaginare a modo e per usare caratteri specifici e poi le tabelle ed i grafici!!! Che tragedia! Ovviamente mi ha aiutato il mio buon fratello!
Scritta la tesi, è finito un incubo.
La mia vita è andata avanti ignorando l'informatica. Nonostante sentissi le mie amiche entusiaste per Internet e le e-mail, io proprio impassibile. A volte mi mettevo a navigare in Internet, non lo nego, ma con paura di "cliccare" in posti sbagliati e di combinare qualche guaio.
Finchè a 32 anni non mi sono iscritta al CDL per TRMIR. Avevo sentito dire che l'esame di informatica era semplice: ci possiamo portare le dispense, cosa vuoi di più? Con poco sacrificio ti togli un esame! Ma il corso non è banale, nonostante non ci siano lezioni da seguire! Quello che conta è chi guida, chi organizza il corso e come lo organizza! E' questo che conta: il cambiamento, l'atteggiamento curioso verso il computer che ha fatto nascere in me il proff Andreas. Io perciò l'esame l'ho comunque superato! Mi sono appassionata: il giorno dopo aver seguito la prima ed unica lezione ho provato a fare il blog e nel giro di una settimana ci sono riuscita (un record per me!!). Poi ho tentato con l'rss, ma ho abbandonato per motivi di pannoloni da cambiare e vestitini da stirare e il lavoro ecc...ecc.....
Ho letto tutte le dispense: ho imparato molto sulla codifica, sui formati e anche sui database (forse proverò a farlo con Access, mi potrebbe servire per lavoro).In più proprio nel bel mezzo del mio studiare le dispense, incappo in un Trojan horse! Pensate che l'abbia subito riconosciuto,io,il malware? Eh no! e qui viene il bello!!
Dunque: i docenti del CDL TRMIR sono soliti lasciare agli studenti i file che mostrano a lezione. Così io con la mia chiavina USB ogni volta ero pronta ad appropriarmi delle lezioni. Un giorno mi accorgo che il mio disco removibile era segnalato da uno scudo tutto colorato. Penso:" Bada bravo mio marito cosa ha inventato per farmi vedere meglio che l'USB è inserito!" Non finisco il mio pensiero, che un mio compagno di corso mi dice:"Oh guarda,hai un virus nella chiave!" Noh.. ci sono rimasta malissimo..un virus..che schifo..io non ce lo voglio un virus nel mio computer!! E cos'è? io lo so dal punto di vista biologico, non a livello informatico! Il mio amico gentilmente me lo toglie e con pazienza mi spiega come si fa. Speravo di non averlo nel PC. Invece non appena ho collegato l'USB al computer riecco lo scudo tutto colorato. Uffa! Vado subito a vedere sulle dispense del proff la parte di virus e antivirus. Scarico da Internet Avast (primo dell'elenco degli antivirus trovato sulle dispense) e "disinfetto" il mio computer. Ho trovato ben 26 file eseguibili infettati, alcuni con Trojan horse (ho Windows XP, tanto per la cronaca, e anche l'ADSL, per fortuna). Adesso il computer è pulito ed io ne so di più su virus ed antivirus, perchè l'ho sperimenteto personalmente.
Questo è stato il mio rapporto con l'informatica: di indifferenza e repulsione da adolescente, di curiosità oggi da grande. Molto è dovuto alla predisposizione che una persona ha di suo e molto è dovuto anche a chi quella materia la insegna. L'arrendevolezza dei proff davanti a ragazzini che non mostrano interesse, il non far niente per cercare di catturare la curiosità è deleterio. In fondo a 14 anni siamo curiosi, ma di altre cose: lo studiare con cognizione di causa ce lo devono insegnare! Da adulta che va ancora a "squola" posso dire che non è mai tardi per cambiare atteggiamento verso una materia, appassionarsi a qualcosa che abbiamo sempre rifiutato a priori. La stessa cosa mi è capitata per fisica. Al liceo mi sembravano argomenti senza senso...cose campate in aria...i fisici? mah...non sono persone normali!!! Tuttavia l'anno scorso ho avuto l'enorme piacere di incontrare il proff Banci, che ha fatto avvenire in me la transizione per la fisica, con quel suo modo di spiegare,coinvolgendo le teste delle persone. Quest'anno poi ho incontrato il proff Passeri e allora è esplosa la passione per una materia odiata con tutta me stessa. Perchè è successo? Perchè suddetto proff mi ha mostrato il lato umano, normale, dei cervelloni e delle scoperte con tutte le loro difficoltà. Fourier era un genio, ma era l'unico, oltre a Napoleone, che nella campagna di Russia ha avuto il privilegio di dormire in una tenda singola. Perchè? Perchè puzzava. Fourier era una persona sola: un genio, ma un solitario, un emarginato. Iniziando una lezione di fisica per spiegare la trasformata di Fourier con questa introduzione anzichè scrivendo una lavagnata di formule, si incuriosisce, si cattura l'attenzione e si predispone ad ascolatare con interesse. Questo è il modo in cui si insegna. Penso sia una bella responsabilità fare i proff e tanti purtroppo non sanno che il loro ruolo è far capire che ciò che è importante è acquisire una conoscenza in più, e non un voto su un registro o su un libretto.
Comunque a un anno e mezzo dall'inizio di questa avventura TRMIR per me che ho già una laurea ed un lavoro in cui mi voglio perfezionare (odio la pedanteria acritica e l'idea dello schiacciabottoni) dico di essere soddisfatta. Non so se i sacrifici che sto facendo mi porteranno un giorno ad una situazione migliore dal punto di vista lavorativo: per certo so che con questo Cdl ho avuto la possibilità di incontrare gente in gamba, che mi ha permesso di crescere, nonostante sia già grandicella. Il cervello va fatto frullare e non bisogna stare impassibili davanti ai proff ad assorbire come spugne passivamente ciò che ci viene detto. Critici, dobbiamo essere critici, chiederci il perchè delle cose e così si entra in un meccanismo di arricchimento che fa di noi persone colte. Certamente la mia testa è diversa da quella dei ventenni miei compagni di corso. Quindi è ovvio che l'impatto è diverso, l'apprendimento e l'interesse sono differenti, direi più mirati. Ma certe cose si imparano da grandi, quando ormai il liceo è andato e tante cose sbagliate te le porti ancora dentro di te, quando non hai più a che fare con dei proff che insegnano la matematica fine a se stessa e ciascuna materia come fosse isolata storicamente dalle altre.Quante volte mi sono chiesta a che serve, perchè è così che è avvenuto un certo evento. Adesso ho dato tante risposte ai miei perchè, ma avrei dovuto avere la capacità di farlo prima, me lo avrebbero dovuto insegnare prima. Comunque non è mai troppo tardi per imparare: sono contenta di aver avuto l'opportunità di incontrare particolari personaggi che mi hanno fatto cambiare animo. Tutto ciò per dire, e qui concludo, che le transizioni possono avvenire in qualsiasi momento quando alle persone si chiede di adoperare il cervello, si danno degli stimoli per far nascere la curiosità verso le cose.
Con questa valigia piena di lezioni di vita spero di essere utile un giorno a mia figlia Marta: non voglio sia apatica davanti agli insegnamenti come purtroppo lo è stata sua madre.
Pensare, pensare e ancora pensare con tutto ciò che comporta.....

venerdì 12 ottobre 2007

Alleluja!!!

Ce l'ho fatta da sola e ne sono fiera. Sì, perchè io avevo creato il mio blog con Google e Blogger, ma poi non sapevo come fare a scriverci dentro. Forse il Proff. Formiconi penserà che mi sono smarrita nei meandri della tecnologia. Tranqui Proff! ci sono, ci sono. Che ci devo fare: sono imbranata nel campo dell'informatica, ma fortunatamente sono anche cocciuta, cosa che mi permette di arrivare (prima o poi) a risolvere le questioni che mi pongo.
Cantate in coro con me: 'Allelluja, AAllelujaa, Alleelujaaaaaa'!!
Grazie della collaborazione!
Adesso vi dico chi sono.
Mi chiamo Azzurra Barbieri, sono nata il 9 settembre dell'anno 1974, sono biologa, moglie di Alessio Pavoni e mamma di Marta, la mia creatura di appena 2 anni di vita. Abito a Pistoia in periferia. Lavoro in un centro diagnostico privato come tecnico di risonanza magnetica dal 2001 e l'anno scorso ho provato 'tanto per' a fare il test di ammissione al corso di laurea per TRMIR ed eccomi al secondo anno. Mi piace e spero mi porti ad avere una mia identità lavorativa vera.
Studiare a 33 anni è bello: si apprendono le cose con un'altra testa, con un vero interesse e soprattutto con molto più senso critico. Tuttavia è molto più impegnativo rispetto a quando lo studio era la mia sola occupazione. Adesso con la bimba, la casa, il lavoro...non è facile! ci vuole molta determinazione ed un bellissimo gioco di squadra (dico sempre che si laurerà con me anche il mio adorato marito). Sono in pari con gli esami: è vero, alcuni mi sono stati abbonati in virtù della mia precedente laurea, ma comunque non è stata una passeggiata!
Adesso sono ricominciati i corsi e via da capo....a seguire e a studiare... Coraggio!
SONO MOLTO SODDISFATTA DI ME E mi dico ''Brava Azzu''!